Assenza di piogge e forti ondate di calore, gli elementi alla base della grave problematica che da anni preoccupa il nostro paese: gli incendi. Nel 2021, nel nostro paese è bruciato quasi il triplo degli ettari rispetto all’anno precedente. Non c’è da meravigliarsi di fronte a tali dati, infatti prendendo in considerazione l’anno 2020 possiamo ben notare che solo lo 0,1% dei 13.000 interventi attribuiti a cause dolose risultava in arresti.
Nonostante l’aumento di questo fenomeno le misure adottate per la tutela delle foreste hanno registrato scarsi successi. Infatti, analizzando il report annuale dell’attività dei vigili del fuoco, è possibile riscontrare un incremento del 2,3% nei tempi medi impiegati per l’arrivo sul luogo dell’intervento, pari a circa 18 minuti. La situazione non cambia sulle durate medie degli interventi di soccorso, che rispetto al 2020 aumentano del 5,6%, arrivando ad una media di circa 53 minuti. A far scalpore il notevole divario fra settentrione e sud Italia, confermato dai miglioramenti registrati solo in Veneto ed Emilia-Romagna, mentre si dimostra critica la situazione per la Basilicata, che riscontra un aumento nel tempo medio impiegato negli interventi di soccorso pari al 24,2%, rendendola l’ultima regione sotto tale aspetto, con ben 80 minuti per intervento.
Non mancano le richieste alla politica e alle istituzioni di garantire ai cittadini un soccorso efficiente. A lanciare l’appello sono i Vigili del Fuoco stessi, che attestano che il Corpo è ormai al collasso, segnalando la presenza in Italia di un operatore ogni 15.000 abitanti, ben diverso dal rapporto stabilito dallo standard europeo che attesta la necessità di un Vigile del Fuoco ogni 1.500 abitanti.